Informazioni aggiuntive
Questa bevanda si ispira ad una preparazione molto lunga e laboriosa che gli Antichi realizzavano partendo dal Tartaro del vino, cioè dal Sale Essenziale della Vite. Il Tartaro veniva distillato a secco e ad alta temperatura, dando un “acido acquoso” e un “olio nero”, ma era dalla cenere che rimaneva che l’acqua scioglieva il Sale di Tartaro, che compariva bianchissimo quando la soluzione veniva filtrata ed evaporata. Dopo questa purificazione veniva messo dentro un crogiolo in un forno, ad una temperatura più alta di quella necessaria per fondere l’oro e dopo alcune ore diventava di colore rosso: era allora che il sale era sufficientemente “aperto” per cedere la sua tintura. Da questo sale, infine, facendolo bollire con alcool per 4 o 5 giorni si estraeva la sua tintura. Come da una pianta aromatica si estrae una piccola quantità di olio essenziale, così da un sale è possibile estrarre una piccola quantità di tintura. Essendo il Tartaro insolubile in alcool, non si tratta di una dissoluzione, ma di una estrazione: dai cristalli passa all’alcool la “sua qualità e la sua virtù specifica”.